La Settimana Mondiale della Tiroide si celebra dal 21 al 27 maggio 2018
Scopo della manifestazione è sensibilizzare l'opinione pubblica e il mondo scientifico sui crescenti problemi legati alle malattie della tiroide, con particolare riguardo all'azione preventiva della iodoprofilassi.
TAKE DELLE VARIE AGENZIE DI STAMPA
Anziani, ipotiroidismo si può confondere con altre malattie.
15 May 2018
© 2018 ANSA.
(ANSA)- ROMA, 15 MAG - Anziani e tiroide, un legame complesso e ancora tutto da approfondire. Negli over 65 i sintomi dell'ipertiroidismo possono essere facilmente confusi con altre patologie legate all'età. Pertanto, la diagnosi clinica di ipertiroidismo, soprattutto se lieve, può risultare difficoltosa per la presenza di un quadro di sintomi spesso sfumato e la concomitante presenza di altre patologie.
È stato evidenziato oggi alla presentazione della settimana mondiale della tiroide da Fabio Monzani della SIGG, Società Italiana di Gerontologia e Geriatria. "I principali sintomi e segni -ha evidenziato l'esperto- sono a carico del sistema cardiovascolare e muscolo-scheletrico: palpitazioni, soprattutto sotto sforzo, fibrillazione atriale, cadute accidentali e fratture da fragilità (sarcopenia ed osteoporosi). Rispetto a una persona giovane, l'anziano risulta più vulnerabile all'eccesso di ormoni tiroidei; pertanto, in caso di ipertiroidismo conclamato, il trattamento va intrapreso tempestivamente. Questo per prevenire le complicanze cardiovascolari e metaboliche, ma anche interferire negativamente su quello che è lo stato cognitivo. Chi si occupa di demenza sa che una valutazione toroidea è importante". "Per quanto riguarda l'ipotiroidismo che esiste nell'anziano- conclude- bisogna stare attenti a documentare quando il paziente e' veramente ipotoroideo e il trattamento con la levotorixina deve essere molto più attento. Negli anziani possono avere molta importanza le formulazioni liquide della levotiroxina che si assorbono meglio". (ANSA).
Agenzia Nazionale Stampa Associata
Dal mare ai chili di troppo, falsi miti sulla tiroide.
15 May 2018
© 2018 ANSA.
ANSA)- ROMA, 15 MAG - Il mare non fa bene né bene né male in caso di problemi di tiroide, in particolare l'ipertiroidismo. Si può andare al mare tranquillamente, prendere il sole, il caldo, andare a fare il bagno. Questo uno dei di falsi miti sulla tiroide di cui si è parlato oggi, durante la presentazione della settimana mondiale della tiroide.
"Questo mito - spiega Massimo Tonacchera, Segretario Ait, Associazione Italiana della Tiroide - è nato perché al mare generalmente c'è più caldo, l'ipertiroideo in teoria soffre il caldo ed è il motivo per cui gli sembra di star male. Se un ipertiroideo prende con regolarità la terapia, può andare al mare, in montagna dove vuole senza alcuna limitazione".
Che si ingrassi è un altro falso mito. "Se si è profondamente ipotiroidei - evidenzia Tonacchera - si sta molto male da tanto tempo e non si assume la terapia, si può avere un aumento del peso corporeo, ma a quel punto si ha anche un cuore che batte male, i capelli vanno via, la pelle secca. Si hanno tutta una serie di sintomi molto più complessi. Ma non è che una persona con un problema tiroideo in terapia che ingrassa dà la colpa alla tiroide. Non è così : ingrassa perché mangia di più o si muove poco".
Anche quella del metabolismo lento è un'altra credenza da sfatare: "Il metabolismo - aggiunge Tonacchera - è geneticamente determinato. Ognuno di noi ha un suo metabolismo, ci sono delle persone che aumentano o diminuiscono di peso più facilmente rispetto ad altre, ma quello che conta sempre è l'alimentazione, l'introito calorico, e il dispendio calorico, cioè l'attività fisica". Altro mito da sfatare sono le terapie cosiddette 'naturali'. "La più naturale è l'ormone tiroideo- conclude Paolo Vitti, presidente della Società italiana di endocrinologia (Sie)- tutte le altre cose naturali che non contengono ormone tiroideo non servono". (ANSA).
Agenzia Nazionale Stampa Associata
La tiroide è energia, al via la settimana mondiale.
15 May 2018
© 2018 ANSA.
Dal 21 al 28 maggio, 6 milioni di italiani con problemi
(ANSA)- ROMA, 15 MAG - Tiroide è energia. Questa ghiandola così piccola e che produce però un ormone importantissimo per tutto il corpo, la tiroxina, è la centralina che regola l'energia dell'organismo. Questo il messaggio lanciato in occasione della settimana mondiale della tiroide (www.settimanamondialedellatiroide.it), con il patrocinio dell'Istituto Superiore di Sanità, dal 21 al 27 maggio, con screening e incontri informativi.
"La tiroide - spiega Paolo Vitti, presidente della Società Italiana di Endocrinologia (Sie) - svolge una serie di funzioni vitali come regolazione del metabolismo, produzione di calore, controllo del ritmo cardiaco, sviluppo del sistema nervoso, accrescimento corporeo, forza muscolare e molto altro".
Sono oltre sei milioni in Italia le persone che hanno un problema alla tiroide e la patologia più diffusa è la tiroidite di Hashimoto che, come spiega il presidente dell'Associazione Medici Endocrinologi (Ame) Vincenzo Toscano, "è un'infiammazione cronica autoimmune che può presentarsi a tutte le età. Molto subdola è la forma post-partum che, condizionando l'umore e il benessere della neo-mamma, viene frequentemente scambiata per depressione e non trattata".
I campanelli di allarme di una ridotta funzione della tiroide sono piuttosto subdoli, come facile affaticamento, tono depresso dell'umore, anemia e caduta dei capelli. "Questi sintomi - aggiunge Toscano - sono comuni a molte altre patologie ed è quindi importante creare cultura e sensibilità su questa ghiandola per poter fare diagnosi precoci". Esiste poi anche una malattia della tiroide da eccesso di funzione, l'ipertiroidismo. Il modo più efficace per prevenire le malattie della tiroide è assumere iodio in quantità adeguate: questo elemento è il costituente essenziale degli ormoni tiroidei. Lo screening per le malattie tiroidee è importante, ma secondo gli esperti non deve essere indiscriminato. Come spiega il presidente dell'Associazione Italiana tiroide (Ait), è giustificata e importante "una sorveglianza in gravidanza e nei neonati". (ANSA).
Agenzia Nazionale Stampa Associata
La tiroide è energia, al via la settimana mondiale.
SANITÀ. TIROIDE, 6 MLN ITALIANI CON PROBLEMI
DA 21-27 MAGGIO PRESENTATA A MINISTERO, EVENTO PATROCINATO ISS
(DIRE) Roma, 15 mag. - Sono oltre 6 milioni gli italiani che hanno un problema legato alla tiroide, una ghiandola che quando
non funziona correttamente si riflette sul funzionamento di tutto il corpo. Per questo motivo non bisogna trascurare alcuni
campanelli d'allarme e rivolgersi al proprio medico in caso di dubbi. Intanto, si svolgera' dal 21 al 27 maggio la 'Settimana
mondiale della Tiroide', con iniziative di prevenzione in tutta Italia, organizzata con il patrocinio dell'Istituto superiore di
Sanita' e presentata oggi al ministero della Salute. Scopo dell'iniziativa, sensibilizzare la popolazione in merito ai problemi connessi alle malattie della tiroide e alla loro prevenzione. Per informazioni e' possibile consultare il sito www.settimanamondialedellatiroide.it e la pagina Facebook dedicata all'evento.
"La tiroide e' una ghiandola molto piccola che produce pero' un ormone importantissimo per tutto il corpo, la tiroxina- ha
spiegato Paolo Vitti, presidente Sie (Societa' italiana di Endocrinologia) e coordinatore e responsabile scientifico della 'Settimana mondiale della Tiroide' (guarda il video)
Possiamo dire che la tiroide e' la 'centralina' che regola l'energia di tutto il nostro organismo svolgendo una serie di funzioni vitali come la regolazione del metabolismo, la produzione di calore, il
controllo del ritmo cardiaco, lo sviluppo del sistema nervoso, l'accrescimento corporeo, la forza muscolare e molto altro.
Quest'anno il tema della Settimana e' 'Tiroide e' energia’”. E se la tiroide e' energia, ha proseguito Vincenzo Toscano,
presidente Ame (Associazione medici Endocrinologi), le malattie della tiroide hanno un "importante impatto su tutti gli aspetti
della nostra vita quotidiana. La malattia della tiroide piu' frequente e' la tiroidite di Hashimoto- ha spiegato-infiammazione cronica autoimmune che puo' presentarsi a tutte leeta'. Molto subdola e' la forma post-partum che, condizionando
l'umore e il benessere della neo-mamma, viene frequentemente scambiata per depressione e non trattata". Il campanello d'allarme della ridotta funzione della tiroidee' proprio il facile affaticamento, il tono depresso dell'umore, l'anemia e la caduta dei capelli. Tuttavia, ha proseguito Toscano, questi sintomi sono comuni "a molte altre patologie ed e' quindi importante creare cultura e sensibilita' su questa ghiandola per poter fare diagnosi precoci. Esiste anche una malattia della tiroide da eccesso di funzione, l'ipertiroidismo,che sprigiona il massimo dell'energia dal nostro organismo spingendo sull'acceleratore della funzione di tutti gli organicon un bilancio spesso negativo a discapito del peso e perdita di massa muscolare". Una volta scoperte, le malattie della tiroide sono in genere "molto ben curabili- ha quindi fatto sapere Furio Pacini, presidente Ait (Associazione italiana della Tiroide)- col ripristino di una normale qualita' della vita. Le terapie si possono avvalere dell'ormone tiroideo sintetico nel caso
dell'ipotiroidismo, di farmaci tireostatici nel casodell'ipertiroidismo e della terapia chirurgica nel caso di noduli
tiroidei o del cancro". Ma qual e' il modo piu' efficace per prevenire le malattiedella tiroide? "È assumere iodio in quantita' adeguate- ha infine risposto Massimo Tonacchera, segretario Ait (Associazioneitaliana della Tiroide)- poiche' questo elemento e' il
costituente essenziale degli ormoni tiroidei. Il fabbisogno quotidiano stimato di iodio e' di 150 microgrammi per gli adulti,90 per i bambini fino a 6 anni, 120 per i bambini in eta' scolaree 250 per le donne in gravidanza e durante l'allattamento.L'Organizzazione mondiale della Sanita' raccomanda, quindi, l'utilizzo di sale iodato e, se necessario, una quantita' supplementare di iodio tramite l'assunzione di integratori, inspecial modo durante la gravidanza e l'allattamento".
(Cds/Dire)
15:14 15-05-18
SANITÀ. SIE: AUMENTO PESO IN MAL FUNZIONAMENTO TIROIDE FALSO MITO "IPOTIROIDEO NON IN SOVRAPPESO, SEMMAI LEGGERO ACCUMULO LIQUIDI"
15 May 2018
(DIRE) Roma, 15 mag. - "L'aumento di peso nel mancato funzionamento della tiroide e' un falso mito, assolutamentetrascurabile. Si puo' avere un leggero accumulo di liquidi, ma certamente non un accumulo di tessuto adiposo". Cosi' PaoloVitti, presidente della Sie (Societa' italiana diEndocrinologia), intervistato dall'agenzia Dire oggi a Roma in occasione della presentazione della 'Settimana mondiale della Tiroide', di cui e' responsabile scientifico. "L'ipotiroideo, di solito, non e' assolutamente sovrappeso e altrettanto- ha concluso Vitti- nel paziente obeso e' difficile riscontrare un ipotiroidismo".
(Cds/ Dire)
15:47 15-05-18
SANITÀ. ISS: DATI INCORAGGIANTI DA SCREENING NEONATALE IPOTIROIDISMO CONGENITO
(DIRE) Roma, 15 mag. - "Grazie alla collaborazione dei centri di screening neonatale regionali e interregionali sul territorio, oggi sappiamo che, nonostante si sia ancora lontani dagli obiettivi fissati dall'Oms, che indicano nella soglia massima del3% di valori elevati di Tsh neonatale (> 5,0 mU/L) l'indice di iodosufficienza, il trend e' molto positivo, con una diminuzione del 10% negli ultimi due anni e del 17,2% dal 2004 ad oggi (6,4%nel 2004; 5,9% nel 2015; 5,3% nel 2017)". Lo ha fatto sapere Antonella Olivieri, responsabile scientifico Osnami (Osservatorio nazionale per il monitoraggio della Iodoprofilassi in Italia dell'Iss), intervenendo oggi a Roma alla conferenza stampa di presentazione della 'Settimana mondiale della Tiroide'.
"A 13 anni dall'approvazione della legge 55/2005, che ha introdotto il programma nazionale di iodoprofilassi- ha proseguito Olivieri- lo stato nutrizionale iodico degli italiani e' intanto sicuramente migliorato. I dati piu' incoraggianti riguardano il Tsh neonatale, cioe' il marcatore che viene utilizzato nello screening neonatale dell'ipotiroidismo congenito, che indica lo stato nutrizionale iodico della popolazione dei neonati e, indirettamente, delle loro madri. Questi dati, anche se incoraggianti, suggeriscono che ulteriori sforzi devono essere fatti per garantire la corretta assunzione di iodio in gravidanza, al fine di scongiurare gli effetti negativi sullo sviluppo neuropsichico dei neonati- ha concluso- che possono essere causati anche da una carenza iodica lieve".
(Cds/Dire)
11:39 15-05-18
Salute: problemi tiroide per 6 mln italiani, screening in settimana mondiale.
15 May 2018
Adnkronos - General News
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Roma, 15 mag. (AdnKronos Salute) - Oltre 6 milioni di italiani hanno un problema di tiroide. Una ghiandola che, quando non funziona correttamente, incide "sul funzionamento di tutto il corpo e, per tale motivo, occorre non trascurare alcuni campanelli d’allarme rivolgendosi al proprio medico in ogni caso di dubbio", spiega Paolo Vitti, presidente Sie, Società italiana di endocrinologia, coordinatore e responsabile scientifico della Settimana mondiale della tiroide in calendario dal 21 al 27 maggio. In Italia saranno organizzate diverse iniziative di screening e incontri informativi sulle patologie tiroidee, pubblicizzati sul sito www.settimanamondialedellatiroide.it e la pagina Facebook dedicata 'Settimana mondiale della tiroide'.
"La tiroide è una ghiandola molto piccola che produce però un ormone importantissimo per tutto il corpo, la tiroxina", continua Vitti. "Possiamo dire - aggiunge - che la tiroide è la 'centralina' che regola l’energia di tutto il nostro organismo svolgendo una serie di funzioni vitali come la regolazione del metabolismo, la produzione di calore, il controllo del ritmo cardiaco, lo sviluppo del sistema nervoso, l’accrescimento corporeo, la forza muscolare e molto altro. Quest’anno il tema della Settimana mondiale della tiroide, organizzata con il patrocinio dell’Istituto superiore di Sanità e presentata oggi al ministero della Salute è 'Tiroide è energia' e ha l’obiettivo di sensibilizzare la popolazione in merito ai problemi connessi alle malattie della tiroidee alla loro prevenzione".
Se la tiroide è energia, "le malattie della tiroide hanno un importante impatto su tutti gli aspetti della nostra vita quotidiana", afferma Vincenzo Toscano, presidente Ame, Associazione medici endocrinologi. "Una volta scoperte, le malattie della tiroide - continua Furio Pacini, presidente Ait, Associazione italiana della tiroide - sono in genere molto ben curabili col ripristino di una normale qualità della vita. Le terapie si possono avvalere dell’ormone tiroideo sintetico nel caso dell’ipotiroidismo, di farmaci tireostatici nel caso dell’ipertiroidismo e della terapia chirurgica nel caso di noduli tiroidei o del cancro".
La Settimana mondiale della tiroide è organizzata con il patrocinio dell’Istituto superiore di sanità (Iss), e promossa da Associazione Italiana della Tiroide (Ait), Società italiana di endocrinologia (Sie), Associazione medici endocrinologi (Ame), Società italiana di endocrinologia e diabetologia pediatrica (Siedp), Associazione italiana medici nucleari (Aimn), Società italiana unitaria di endocrino Chirurgia (Siuec), Società italiana di gerontologia e geriatria (Sigg) insieme al Comitato delle Associazioni dei Pazienti Endocrini (Cape) e il supporto della European Thyroid Association (Eta). L'iniziativa è sostenuta con un contributo incondizionato da Eisai, Esaote, Ibsa Farmaceutici Italia, Merck Serono e Sanofi Genzyme.
ADN Kronos S.p.A
Salute: gozzo sconfitto in 5 regioni, al via settimana della tiroide.
15 May 2018
Adnkronos - Health News
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Roma, 15 mag. (AdnKronos Salute) - Un'adeguata quantità di iodio è necessaria a prevenire le patologie tiroidee. I bambini di Liguria, Toscana, Marche, Lazio e di alcune aree della Sicilia hanno raggiunto la condizione di iodosufficienza, grazie all’utilizzo diffuso del sale iodato. Anche la frequenza di gozzo in età scolare si è notevolmente ridotta nel nostro Paese e oggi questa patologia può dirsi sconfitta in Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Lazio e Sicilia. Sono alcuni dati presentati oggi, al ministero della Salute, dall’Osservatorio nazionale per il monitoraggio della iodoprofilassi in Italia (Osnami) dell’Istituto Superiore di Sanità, in occasione della presentazione della Settimana Mondiale della Tiroide, in programma dal 21 al 27 maggio.
Dai dati emerge inoltre che il Tsh neonatale, ossia il marcatore che viene utilizzato nello screening neonatale dell’ipotiroidismo congenito e che indica lo stato nutrizionale iodico della popolazione dei neonati e, indirettamente, delle loro madri, mostra un trend in netta discesa: 6.4% nel 2004, 5.9% nel 2015, 5.3% nel 2017. "In tutte le fasi della vita la causa più frequente di patologia tiroidea – spiega Antonella Olivieri, responsabile dell’Osnami - è la carenza nutrizionale di iodio. Poiché lo iodio non è prodotto dal nostro organismo ma lo assumiamo attraverso l’alimentazione, è facile comprendere che la prevenzione di molte patologie tiroidee può essere realizzata con successo se viene garantito alla popolazione un adeguato apporto nutrizionale di iodio".
"Con l’approvazione nel 2005 della legge 55, che prevede la vendita obbligatoria del sale iodato in tutti i punti vendita nonché l’utilizzo del sale iodato nella ristorazione collettiva e nell’industria alimentare - sottolinea Olivieri - è stato di fatto attivato un programma nazionale di iodoprofilassi. Inoltre - ricorda la responsabile dell’Osnami - il nuovo Piano Nazionale della Prevenzione 2014-2018, che intende affermare con forza il ruolo centrale della promozione della salute e delle azioni di prevenzione con l’obiettivo di conseguire il più alto livello di salute raggiungibile nella popolazione, ha incluso la 'riduzione dei disordini da carenza iodica' tra gli obiettivi di interesse strategico per il Paese".
ADN Kronos S.p.A
Salute, Osnami: iodio necessario contro patologie tiroide.
15 May 2018
Askanews
Copyright © 2018 askanews
Report dell'Osservatorio per monitoraggio Iodoprofilassi in Italia (askanews) - Roma, 15 mag 2018 - Un'adeguata quantita' di iodio e' necessaria a prevenire le patologie tiroidee. I bambini di Liguria, Toscana, Marche, Lazio e di alcune aree della Sicilia hanno raggiunto la condizione di iodosufficienza, grazie all'utilizzo diffuso del sale iodato. Anche la frequenza di gozzo in eta' scolare si e' notevolmente ridotta nel nostro Paese e oggi questa patologia puo' dirsi sconfitta in Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Lazio e Sicilia. Inoltre, il TSH neonatale, ossia il marcatore che viene utilizzato nello screening neonatale dell'ipotiroidismo congenito e che indica lo stato nutrizionale iodico della popolazione dei neonati e, indirettamente, delle loro madri, mostra un trend in netta discesa: 6.4% nel 2004, 5.9% nel 2015, 5.3% nel 2017.
Sono questi i dati presentati oggi, al Ministero della Salute, dall'Osservatorio Nazionale per il Monitoraggio della Iodoprofilassi in Italia-OSNAMI dell'ISS, nel corso della conferenza stampa di presentazione della Settimana Mondiale della Tiroide. "In tutte le fasi della vita la causa piu' frequente di patologia tiroidea - spiega Antonella Olivieri, responsabile dell'OSNAMI - e' la carenza nutrizionale di iodio. Poiche' lo iodio non e' prodotto dal nostro organismo ma lo assumiamo attraverso l'alimentazione, e' facile comprendere che la prevenzione di molte patologie tiroidee puo' essere realizzata con successo se viene garantito alla popolazione un adeguato apporto nutrizionale di iodio. Con l'approvazione nel 2005 della legge n. 55, che prevede la vendita obbligatoria del sale iodato in tutti i punti vendita nonche' l'utilizzo del sale iodato nella ristorazione collettiva e nell'industria alimentare, e' stato di fatto attivato un programma nazionale di iodoprofilassi. Inoltre, il nuovo Piano Nazionale della Prevenzione 2014-2018, che intende affermare con forza il ruolo centrale della promozione della salute e delle azioni di prevenzione con l'obiettivo di conseguire il piu' alto livello di salute raggiungibile nella popolazione, ha incluso la "riduzione dei disordini da carenza iodica" tra gli obiettivi di interesse strategico per il Paese".
Grazie a questi provvedimenti presi a livello nazionale e grazie al lavoro dei medici del territorio, delle Societa' Scientifiche e delle Associazioni dei pazienti, che congiuntamente hanno promosso lo slogan "poco sale ma iodato", oggi lo stato nutrizionale iodico della popolazione e' molto migliorato rispetto al passato. I dati piu' recenti raccolti dall'OSNAMI, ottenuti grazie al lavoro sul campo degli Osservatori Regionali per la Prevenzione del Gozzo, indicano chiaramente che la condizione di iodosufficienza, valutata attraverso la misurazione della concentrazione di iodio nelle urine di campioni rappresentativi di bambini in eta' scolare, e' stata ormai raggiunta in molte Regioni italiane. Ma i dati piu' incoraggianti riguardano il TSH neonatale.
In accordo con quanto stabilito dal WHO, solo se valori elevati di TSH neonatale (> 5.0 mU/L) sono presenti in meno del 3% della popolazione neonatale residente in una certa area si puo' parlare di iodosufficienza. "Grazie alla collaborazione dei Centri di screening neonatale regionali e interregionali attivi sul territorio - va avanti l'esperta - sappiamo che, sebbene la percentuale di valori elevati superi la soglia del 3%, il trend e' in significativa diminuzione: 6.4% nel 2004, 5.9% nel 2015, 5.3% nel 2017. Tuttavia, non vi e' dubbio che ulteriori sforzi devono essere fatti per garantire la corretta assunzione di iodio in gravidanza, al fine di scongiurare gli effetti negativi sullo sviluppo neuropsichico che possono essere causati anche da un'esposizione a carenza iodica lieve". Rus
ASCA Agenzia Stampa Quotidiana Nazionale S.p.A
Settimana mondiale della tiroide, il report dell’Osservatorio Nazionale per il Monitoraggio della Iodoprofilassi in Italia (OSNAMI).
15 May 2018
Agenzia giornalistica Repubblica
Un’adeguata quantità di iodio è necessaria a prevenire le patologie tiroidee. I bambini di Liguria, Toscana, Marche, Lazio e di alcune aree della Sicilia hanno raggiunto la condizione di iodosufficienza, grazie all’utilizzo diffuso del sale iodato. Anche la frequenza di gozzo in età scolare si è notevolmente ridotta nel nostro Paese e oggi questa patologia può dirsi sconfitta in Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Lazio e Sicilia. Inoltre, il TSH neonatale, ossia il marcatore che viene utilizzato nello screening neonatale dell’ipotiroidismo congenito e che indica lo stato nutrizionale iodico della popolazione dei neonati e, indirettamente, delle loro madri, mostra un trend in netta discesa: 6.4% nel 2004, 5.9% nel 2015, 5.3% nel 2017. Sono questi i dati presentati oggi, al Ministero della Salute, dall’Osservatorio Nazionale per il Monitoraggio della Iodoprofilassi in Italia-OSNAMI dell’ISS, nel corso della conferenza stampa di presentazione della Settimana Mondiale della Tiroide. “In tutte le fasi della vita la causa più frequente di patologia tiroidea – spiega Antonella Olivieri, responsabile dell’OSNAMI - è la carenza nutrizionale di iodio. Poiché lo iodio non è prodotto dal nostro organismo ma lo assumiamo attraverso l’alimentazione, è facile comprendere che la prevenzione di molte patologie tiroidee può essere realizzata con successo se viene garantito alla popolazione un adeguato apporto nutrizionale di iodio. Con l’approvazione nel 2005 della legge n. 55, che prevede la vendita obbligatoria del sale iodato in tutti i punti vendita nonché l’utilizzo del sale iodato nella ristorazione collettiva e nell’industria alimentare, è stato di fatto attivato un programma nazionale di iodoprofilassi. Inoltre, il nuovo Piano Nazionale della Prevenzione 2014-2018, che intende affermare con forza il ruolo centrale della promozione della salute e delle azioni di prevenzione con l’obiettivo di conseguire il più alto livello di salute raggiungibile nella popolazione, ha incluso la “riduzione dei disordini da carenza iodica”tra gli obiettivi di interesse strategico per il Paese”. Grazie a questi provvedimenti presi a livello nazionale e grazie al lavoro dei medici del territorio, delle Società Scientifiche e delle Associazioni dei pazienti, che congiuntamente hanno promosso lo slogan “poco sale ma iodato”, oggi lo stato nutrizionale iodico della popolazione è molto migliorato rispetto al passato. I dati più recenti raccolti dall’OSNAMI, ottenuti grazie al lavoro sul campo degli Osservatori Regionali per la Prevenzione del Gozzo, indicano chiaramente che la condizione di iodosufficienza, valutata attraverso la misurazione della concentrazione di iodio nelle urine di campioni rappresentativi di bambini in età scolare, è stata ormai raggiunta in molte Regioni italiane. Ma i dati più incoraggianti riguardano il TSH neonatale. In accordo con quanto stabilito dal WHO, solo se valori elevati di TSH neonatale (> 5.0 mU/L) sono presenti in meno del 3% della popolazione neonatale residente in una certa area si può parlare di iodosufficienza. “Grazie alla collaborazione dei Centri di screening neonatale regionali e interregionali attivi sul territorio – va avanti l’esperta - sappiamo che, sebbene la percentuale di valori elevati superi la soglia del 3%, il trend è in significativa diminuzione: 6.4% nel 2004, 5.9% nel 2015, 5.3% nel 2017. Tuttavia, non vi è dubbio che ulteriori sforzi devono essere fatti per garantire la corretta assunzione di iodio in gravidanza, al fine di scongiurare gli effetti negativi sullo sviluppo neuropsichico che possono essere causati anche da un’esposizione a carenza iodica lieve”. Le iniziative e i progetti in campo: Per incrementare l’informazione su questo importante tema di salute pubblica, è stato siglato, per il triennio 2016-2019, un Protocollo di Intesa tra il MIUR e Istituto Superiore di Sanità, AIT, AME, SIE, SIEDP e CAPE finalizzato alla promozione della cultura della prevenzione tra le nuove generazioni. Il Protocollo di Intesa prevede un progetto formativo che si chiama “Progetto iodoprofilassi per le scuole”e che è rivolto a tutte le Scuole Primarie e Secondarie di Primo e Secondo Grado italiane. L’obiettivo è quello di consentire la formazione degli insegnanti sul tema della prevenzione dei disordini da carenza iodica, affinché loro stessi formino i loro studenti e questi, a loro volta, trasferiscano le informazioni alle loro famiglie. Una sorta di reazione a catena che porterà ad una diffusa informazione sull’importanza della iodoprofilassi e, di conseguenza, ad un più ampio utilizzo del sale iodato nella popolazione. Siamo fiduciosi che questo progetto, per l’ampio segmento di popolazione che riuscirà a raggiungere, potrà avere un forte impatto sulla salute pubblica che sarà misurabile, negli anni a venire, con la riduzione della frequenza delle patologie correlate alla carenza nutrizionale di iodio. Ad oggi già numerose scuole di ogni ordine e grado in tutte le Regioni Italiane hanno aderito al progetto. Si tratta della prima esperienza di collaborazione tra Istituzioni, Società Scientifiche e Associazioni di pazienti sulla prevenzione dei disordini da carenza iodica. E’ un modello che, una volta che ne verrà verificata l’efficacia, potrà essere esportato anche ad altri ambiti della salute pubblica. Infine, il Gruppo di Coordinamento Nazionale per la Iodoprofilassi presso il Ministero della Salute ha voluto promuovere un position statement sull’utilizzo del sale iodato in età adulta e in età pediatrica, coinvolgendo 14 tra Società Scientifiche e Associazioni. Anche questa iniziativa costituisce un importante risultato. Infatti, se negli anni scorsi la iodoprofilassi è stata appannaggio quasi esclusivo degli endocrinologi, oggi è patrimonio anche di ginecologi, pediatri, medici di medicina generale e nutrizionisti, tutti fortemente motivati a diffondere il messaggio POCO SALE MA IODATO per prevenire contemporaneamente le patologie legate all’eccessivo consumo di sale, prime fra tutti le patologie cardiovascolari, e i disordini da carenza iodica. Il lavoro congiunto effettuato per la stesura del position statement ha portato ad esprimere pieno consenso nel raccomandare a tutti l’uso di sale iodato. Infatti, la quantità di iodio aggiunto al sale per uso alimentare (30 µg/g) consente un apporto iodico adeguato anche in presenza di un consumo di sale contenuto nei limiti suggeriti dai cardiologi e dai nutrizionisti e come indicato dal WHO.
25 maggio - Giornata mondiale della tiroide: 6 milioni gli italiani con problemi.
15 May 2018
Agenzia giornalistica Repubblica
“La tiroide è una ghiandola molto piccola che produce però un ormone importantissimo per tutto il corpo, la tiroxina”, spiega Paolo Vitti, Presidente SIE, Società Italiana di Endocrinologia, coordinatore e responsabile scientifico della Settimana Mondiale della Tiroide. “Possiamo dire che la tiroide è la ‘centralina’ che regola l’energia di tutto il nostro organismo svolgendo una serie di funzioni vitali come la regolazione del metabolismo, la produzione di calore, il controllo del ritmo cardiaco, lo sviluppo del sistema nervoso, l’accrescimento corporeo, la forza muscolare e molto altro. Quest’anno il tema della Settimana Mondiale della Tiroide, organizzata con il patrocinio dell’Istituto Superiore di Sanità e presentata oggi al Ministero della Salute è “TIROIDE È ENERGIA” e ha l’obiettivo di sensibilizzare la popolazione in merito ai problemi connessi alle malattie della tiroide e alla loro prevenzione: sono infatti oltre 6 milioni gli italiani con un problema a questa ghiandola che, quando non funziona correttamente, si riflette sul funzionamento di tutto il corpo e, per tale motivo, occorre non trascurare alcuni campanelli d’allarme rivolgendosi al proprio medico in ogni caso di dubbio”. “Se la tiroide è energia, le malattie della tiroide hanno un importante impatto su tutti gli aspetti della nostra vita quotidiana”, afferma Vincenzo Toscano, Presidente AME, Associazione Medici Endocrinologi. “La malattia della tiroide più frequente è la tiroidite di Hashimoto, infiammazione cronica autoimmune, che può presentarsi a tutte le età. Molto subdola è la forma post-partum che, condizionando l’umore e il benessere della neo-mamma, viene frequentemente scambiata per depressione e non trattata. Il campanello d’allarme della ridotta funzione della tiroide è proprio il facile affaticamento, il tono depresso dell’umore, l’anemia e la caduta dei capelli. Tuttavia questi sintomi sono comuni a molte altre patologie ed è quindi importante creare cultura e sensibilità su questa ghiandola per poter fare diagnosi precoci. Esiste anche una malattia della tiroide da eccesso di funzione, l’ipertiroidismo, che sprigiona il massimo dell’energia dal nostro organismo spingendo sull’acceleratore della funzione di tutti gli organi con un bilancio spesso negativo a discapito del peso e perdita di massa muscolare”. “Una volta scoperte, le malattie della tiroide”, continua Furio Pacini, Presidente AIT, Associazione Italiana della Tiroide, “sono in genere molto ben curabili col ripristino di una normale qualità della vita. Le terapie si possono avvalere dell’ormone tiroideo sintetico nel caso dell’ipotiroidismo, di farmaci tireostatici nel caso dell’ipertiroidismo e della terapia chirurgica nel caso di noduli tiroidei o del cancro”. “Il modo più efficace per prevenire le malattie della tiroide”, spiega Massimo Tonacchera, Segretario AIT, Associazione Italiana della Tiroide, “è assumere iodio in quantità adeguate, poiché questo elemento è il costituente essenziale degli ormoni tiroidei. Il fabbisogno quotidiano stimato di iodio è di 150 microgrammi per gli adulti, 90 per i bambini fino a 6 anni, 120 per i bambini in età scolare e 250 per le donne in gravidanza e durante l’allattamento. L’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda, quindi, l’utilizzo di sale.
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